Pittule Salentine con olive e capperi
- Filio Cilli
- 5 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Le pittule salentine sono uno dei simboli più autentici della tradizione gastronomica del Salento, un piatto povero ma ricco di storia e sapore. Queste morbide frittelle di pasta lievitata nascono come cibo contadino, preparato con pochi ingredienti semplici — farina, acqua e lievito — ma capaci di trasformarsi in una vera delizia. Le loro origini risalgono all’antica cultura rurale del Sud Italia e, nel tempo, sono diventate protagoniste di molte feste popolari. In particolare, nel Salento si preparano in occasione della festa di San Martino, l’11 novembre, quando si celebra l’arrivo del vino novello e si condividono piatti tipici in un clima di allegria e convivialità. In questa ricorrenza, le pittule vengono servite calde, appena fritte, sia nella versione semplice sia arricchite con olive, cavolfiori, baccalà o pomodori secchi, portando in tavola tutto il profumo e il calore della tradizione salentina.
🍽️ Dose per: 4 persone (40-45 pittule)
⏲️ Tempo: 3 ore
🧺 Ingredienti:
450 g di farina 00
440 ml di acqua tiepida
8 g di lievito di birra fresco
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino di zucchero
9 g di sale fino
Olio di semi per la frittura
80 g di olive nere (idealmente Celline) denocciolate
1 cucchiaio abbondante di capperi
1 cucchiaino di origano
🥣 Procedimento:
Preparazione del preimpasto
In una ciotola unisci lo zucchero, il lievito e metà dell’acqua prevista dalla ricetta.
Aggiungi 4 cucchiai di farina (presa dal totale) e mescola fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Copri con un panno o con pellicola e lascia lievitare per circa 40 minuti, o finché il volume non sarà raddoppiato.
Preparazione dell’impasto principale
Quando il preimpasto è pronto, versalo in una ciotola capiente.Aggiungi il resto dell’acqua, poi incorpora il sale e l’olio extravergine d’oliva.Unisci la farina in due volte, mescolando energicamente con un cucchiaio o con le mani per 3-4 minuti, finché l’impasto non risulta morbido e leggermente appiccicoso.Copri con pellicola e lascia lievitare in un luogo tiepido fino al raddoppio del volume.
Preparazione del condimento
Nel frattempo, lava le olive e i capperi, tagliali a pezzettini e tienili da parte. Quando l’impasto sarà ben lievitato, aggiungi le olive, i capperi e l’origano. Mescola delicatamente per distribuirli in modo uniforme, copri di nuovo e lascia riposare per altri 20 minuti.
Frittura delle pittule
Versa l’olio di semi in una pentola capiente e portalo a circa 190°C (non 90°C). Per verificare la temperatura, immergi un piccolo pezzetto d’impasto: se sfrigola e sale subito in superficie, l’olio è pronto. Con un cucchiaio bagnato in acqua, preleva piccole porzioni di impasto e tuffale nell’olio caldo, cercando di dare una forma rotonda. Friggi le pittule per 2-3 minuti per lato, finché diventano dorate e croccanti.
Scolale su carta assorbente per eliminare l’eccesso di olio.
Impiattamento
Servi le pittule ben calde, accompagnandole con un bicchiere di vino novello, come da tradizione salentina nella festa di San Martino. Morbide dentro e dorate fuori, sono irresistibili appena fritte!
💡Consigli:
Lascia lievitare bene l’impasto sia nella prima fase che dopo aver aggiunto olive e capperi: Una buona lievitazione è la chiave per ottenere pittule morbide e leggere, non gommose o pesanti.
Prima di prelevare ogni porzione d’impasto, bagna il cucchiaio in acqua fredda: così l’impasto non si attaccherà e potrai formare facilmente delle palline più regolari e rotonde.
L’olio deve essere caldo ma non eccessivamente bollente: intorno ai 180-190°C è l’ideale: se è troppo freddo, le pittule assorbiranno troppo olio; se è troppo caldo, si bruceranno fuori restando crude dentro.




















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